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HARRIER II

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Harrier II

Nacque così l'AV-8B, che del predecessore manteneva solo l’originale formula di propulsione con ugelli orientabili, peraltro basata su nuovi e più potenti motori, ma che presentava una nuova cellula nella cui realizzazione venivano estesamente impiegati materiali compositi; la fusoliera veniva allungata, ma la novità principale consisteva nella

 nuova ala con una superficie maggiore, bordi d’attacco ridisegnati, profili supercritici e superfici di controllo ed ipersostentatori migliorati.

In effetti l’AV-8B era un nuovo velivolo, e infatti fu denominato "Harrier II", tra l'altro veniva elaborata anche la versione biposto da addestramento TAV-8B; il primo prototipo ha volato nel 1978, mentre l’aereo è entrato in servizio con l’USMC (United States Marine Corps) nell’estate del 1985.

Nell'estate del 1987 ha effettuato il primo volo la nuova versione AV-8B "Night Attack", caratterizzata dall'adozione di un FLIR posizionato in una carenatura della prua, un'installazione che da quel momento verrà adottata su tutti gli Harrier II e retrofittata anche sugli esemplari precedenti, tra l’altro 86 "Night Attack" sono stati impiegati con successo nell’operazione Desert Storm.

Già nel 1988 la McDonnell Douglas e la Bae avevano cominciato a studiare una nuova versione dell'AV-8B su cui installare le più moderne contromisure attive contro i missili a guida infrarosso ed un motore ancora più potente, in effetti durante la Guerra del Golfo l'aereo aveva dimostrato che per operare a pieno carico nei climi caldi necessitava di "una spinta in più".

Questa nuova versione, denominata AV-8B Plus sarebbe stata caratterizzata dall'installazione di un potente radar che avrebbe ampliato notevolmente il raggio di controllo e la capacità di operare "in ogni condizione" del velivolo, e avrebbe conferito all’aereo un'effettiva capacità multiruolo e la possibilità di impiegare armamento "all weather" a guida radar semiattiva.


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