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Autorotazione
Questo è un fenomeno aerodinamico molto importante ai
fini del volo ossia, in caso di avaria al motore, l’elicottero, sfruttando
l’energia potenziale posseduta e dovuta all’altezza può realizzare,
tramite una opportuna manovra che il pilota può compiere e definita
auto-rotazione, un volo planato di discesa e/o quantomeno effettuare un
atterraggio più morbido anziché precipitare rovinosamente.
Consideriamo ora il nostro elicottero in volo normale traslato, il
momento torcente dell’asse motore trascina le pale che accelerano l’aria
dall’alto verso il basso rispetto al piano di rotazione generando portanza
e trazione; se il motore si ferma la situazione si inverte cioè, sarà
l’aria a colpire le pale dal basso verso l’alto rispetto al piano di
rotazione. A questo punto il pilota compie una repentina manovra portando il
passo geometrico delle pale a incidenza zero mentre tramite il comando
ciclico cerca di ottenere una velocità di traslazione in caduta di
circa 50 MPH e che corrisponde a circa 6 ÷ 7 m./s Questa perdita
di quota, come si può osservare in (Fig. 58).
è detta velocità di discesa ed è direttamente proporzionale al peso
del velivolo.

Fig. 58
Ma
vediamo come si manifesta questo fenomeno.
Nelle normali condizione di volo con motore,
l’effetto aerodinamico, come raffigurato in (Fig. 59) il vettore della
portanza è sempre perpendicolare alla direzione del vento relativo, mentre la
resistenza è opposta e parallela ad esso, per cui la risultante di queste due
forze agisce verso l’alto ma un po’ retrocessa e che tenderebbe a far
ridurre i giri che regolarmente vengono sostenuti e controbilanciati dal
momento motore.

Fig. 59
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