I Vascelli da guerra  

a cura di Alessandro BELLOTTO

 

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  La battaglia di Dungeness

  

      Una volta ristabilito il Comando, ai primi di Dicembre,Trump uscì in mare forte di una flotta composta da 88 unità da guerra, alla quale si aggregarono altre 29 navi della Zelanda: quindi, si trovò a comandare un complessivo di 107 navi da battaglia.

      Di contro, dopo la rovinosa rimpatriata di de With, gli inglesi, paghi di questa ennesima vittoria, pensando che la partita si fosse conclusa, inviarono parte della flotta nel Mediterraneo. Questo fu un errore grossolano, giacché mai, Blake, avrebbe supposto un ritorno così alla grande da parte di Trump. Questa volta l'Olanda, per ridare fiducia ai propri traffici commerciali, stava per giocare una grossa carta nelle opportunità infatti: come primo incarico, Trump, ricevette l'ordine di scortare un convoglio piuttosto ingente di navi mercantili, ben 300 unità dirette in Atlantico. L'Ammiraglio olandese era deciso a tutti i costi a forzare il blocco e attraversare la manica perciò, salpò da Hellevoetsluis sotto l'auspicio di un buon vento proveniente da sud-ovest, doppiò le secche di Goodwin e si infilò nel canale della Manica.

 

     Le secche di Goodwin, a sud dell’estuario del Tamigi, nel canale della Manica, sono uno dei punti più pericolosi del mondo per la navigazione, ed i banchi di sabbia ivi presenti, sono un terreno cedevole in cui è impossibile gettare le fondamenta per un faro.

 

      Blake dal canto suo aveva a disposizione solamente 42 vascelli tuttavia, decise ugualmente di affrontare gli olandesi. Da un punto di vista prettamente strategico, Blake non poteva vincere, la sua fu una decisione scapestrata al limite dell'inverosimile, forse in cuor suo confidava nel suo astro, ma quando si avvide della consistenza del nemico, era troppo tardi per tornare indietro. Intanto il vento cambiò quasi di botto, soffiando da nord-ovest, cosicché entrambe le flotte furono costrette a trovare riparo sotto costa, ma il mattino seguente, quando entrambe salparono le ancore, la flotta di Blake fu inesorabilmente sospinta verso quella di Trump.

     Fu un massacro, i due vascelli più grandi, rispettivamente: "il Bonaventura" da 36 cannoni e "il Gorland" da 44 cannoni furono circondati e cannoneggiati ripetutamente dagli olandesi e poi arrembati; i loro capitani persero la vita. Blake stesso a bordo del "Triunph" da 44 cannoni, rischiò di essere ucciso, mentre la sua ammiraglia perse  l'albero di trinchetto e subì danni ingenti, per lo più, gran parte dell'equipaggio fu uccisa. Le altre navi furono fatte a pezzi dalle fiancate precise e ripetute degli olandesi, alla fine, solo al calar della notte le ultime tre unità superstiti, trovarono riparo a Dover. La battaglia era perduta e Trump aveva via libera. Finalmente erano gli Inglesi a mordere il ferro. Ora toccava a loro ricercare gli eventuali colpevoli provando amarezza. Era il 9 Dicembre del 1652.

     Trump aveva riguadagnato il controllo della Manica e il suo convoglio transitò senza indugio e senza ulteriore ritardo. Quando la notizia arrivò a Londra, Cromwell non voleva crederci e convocò sedutastante Blake, il quale, non perse tempo e scrisse al Consiglio di Stato lamentandosi che la sua flotta pullulava di meschini. Fu istituita una commissione d'inchiesta per stabilire le responsabilità. Sei capitani vennero sospesi e imprigionati nella Torre di Londra, fortunatamente per loro, per un tempo di breve durata. Lo stesso Blake, per un principio di equità, non esitò nemmeno a citare nella lista dei codardi il fratello Benijamin.

 

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