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"U-boot"  i battelli del mare sommerso

a cura di Alessandro BELLOTTO

 

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Guerra ad oltranza

 

    All'inizio del 1940 la pressione esercitata dagli U-boot dappresso alle coste inglesi subirono una flessione, questo perché Hitler li dirottò a sostegno dell'invasione della Norvegia, terminata la quale, Dönitz, previo consenso del Führer, tornò a sguinzagliare i suoi lupi grigi a ridosso delle coste della Gran Bretagna, al solo scopo di condurvi una guerra ad oltranza contro tutto il traffico commerciale eccetto, naturalmente, che contro gli Stati Uniti ed eventuali paesi neutrali come l'Italia il Giappone e La Russia. La facilità con cui i sottomarini tedeschi sferravano i loro attacchi fece sì che i risultati fossero sbalorditivi. Il capitano di corvetta, Victor Ohrn, comandante dell'U-37, in un solo mese affondò qualcosa come 11 unità per un totale di 43.000 Tonnellate. Ma il quantitativo era destinato a salire vertiginosamente, nonostante che gli alleati, paghi dell'esperienza del primo conflitto, adottassero subito il sistema dei convogli. Il fatto era che vi erano poche navi adatte a fare da scorta, per di più, queste ultime non avevano un'autonomia così elevata da scortare le navi al di là di una certa distanza. Oltre le 200 miglia dalla costa occidentale dell'Irlanda i trasporti proseguivano da soli, gioco forza, cadevano nelle grinfie degli U-boot.

     Dopo la fine del primo conflitto mondiale, alcuni esperti e tecnici misero a punto un sistema di individuazione subacquea ad ultrasuoni denominato "ASDIC", che non era ancora del tutto perfezionato e quindi non dava grandi risultati e il radar, era ancora allo stato embrionale. Gli aerei al più costituivano un deterrente abbastanza valido, ma solo di giorno, per di più erano dotati ancora di un raggio di azione limitato.

     Quello che più risulta essere stupefacente, è il fatto che gli Intelligens, ovvero i servizi segreti dei vari paesi, furono poco avveduti nel salvaguardare i propri traffici telegrafici infatti, la sezione speciale della marina tedesca denominata "B-Dienst" captava e decifrava con facilità tutti i messaggi commerciali che abitualmente venivano trasmessi. Fu una leggerezza,  sopratutto da parte degli americani, poiché sin dall'inizio del conflitto, le compagnie assicurative statunitensi condividevano i rischi con le compagnie assicurative europee, per cui si trasmettevano con regolarità informazioni relative ai vari carichi assicurati, ivi comprese la destinazione il nome della nave e, peggio ancora le date di partenza, da cui, gli U-boot,  conoscevano con esattezza il luogo dove braccare le loro prede.

     Un'altro punto a favore della guerra sottomarina, è rappresentato dalla occupazione della Francia, che come ben sappiamo, avvenne in modo rapido. La famigerata "guerra lampo" (blitzkrieg)fondata sul massiccio impiego di mezzi corazzati, aviazione e truppe paracadutate,  fu un'azione magistralmente messa a punto e altrettanto magistralmente fu diretta dal Generale "von Joachim Guderian" coadiuvato e dal già conosciuto Generale "Elwin Rommel" che in pochi giorni sbaragliarono tutto ciò che si trovarono di fronte attestandosi saldamente nel suolo francese. Ebbene, questa conquista favorì Dönitz, perché installò lungo la costa atlantica le basi per i propri sottomarini. Da Brest a Saint-Nazaire a La Rochelle e ancora a Bordeaux  (vedi foto), queste basi rappresentavano dei notevoli punti di approdo non solo per i rifornimenti, ma anche un notevole risparmio in fatto di tempo per raggiungere le coste Britanniche e potervi rimanere il più a lungo possibile e, cosa non da poco, gli U-boot potevano ora spingersi più facilmente oltre il raggio di azione delle navi da scorta. Lo stesso stato maggiore di Dönitz venne prontamente trasferito da Wilhelmshaven in Germania, in un castello nei pressi di Lorient nella Francia occupata da dove, lo zio Karl, dirigeva le operazioni del suo dipartimento.

     Karl Dönitz  era uno stratega nato, era un uomo risoluto e taciturno, molto preciso nel determinare le sue scelte strategiche, pretendeva dai suoi equipaggi quanto di meglio potevano fare pur riconoscendo i sacrifici e lo stress a cui erano sottoposti. Dönitz aveva concepito nella sua mente un sistema di posizionamento dei battelli di cui disponeva,  collocandoli, al momento opportuno,  secondo una disposizione strategica che aveva creata sulla carta Atlantica suddivisa in quadranti, ai quali aveva attribuito una coppia di lettere, ogni quadrante era poi ulteriormente suddiviso in settori, ciascuno contraddistinto da due cifre.

     Un esempio: come viene riportato dagli annali storici, se Dönitz voleva trasferire un battello a pattugliare un determinato settore lungo la rotta di qualche convoglio che si snodava tra il 48° e 53° parallelo (pressa-poco 450 miglia a Est di Terranova) ordinava al sommergibile più vicino a quel settore di portarsi nel riquadro BC 35. 

    La assoluta determinazione conficcata nelle menti dei sommergibilisti ma, sopratutto, nelle convinzioni e nella caparbietà dei loro comandanti, anch'essi galvanizzati dalla personalità glaciale di Dönitz, fece sì che i risultati conseguiti nei primi mesi di guerra fossero oltremodo lusinghieri, eppure lo stesso stratega tedesco non disponeva di molti mezzi anzi, spesso poteva disporre solo che di pochi battelli. Se solo avesse potuto disporre del quantitativo di sommergibili da lui proposto, già nella primavera del 1941, con molta probabilità l'Inghilterra sarebbe capitolata, anche se, dopo le brillanti vittorie conseguite, ai cantieri di Kiel fu data la precedenza a costruire i nuovi battelli anziché naviglio di superficie. Ma di tempo come si sa è tiranno, sopratutto per addestrare i nuovi equipaggi, ciò nonostante, i risultati c'erano. Tra Luglio e Ottobre del 1940, gli U-boot affondarono ben 217 navi per quasi un totale di 1.200.000 Tonnellate. Ma non era abbastanza. A questo punto Dönitz cominciò a sperimentare anzi, avviò una nuova strategia sottomarina in parte acquisita nelle sue passate esperienze in qualità di comandante di sommergibile durante la prima guerra mondiale e in base alla quale, gli attacchi ai convogli vennero messi in atto a branchi, cioè più sommergibili contemporaneamente, in modo da poter smembrare il più possibile un grosso convoglio. La nuova tattica venne messa in atto sin dagli inizi di Settembre e qualche settimana  più tardi un gruppo di U-boot formato da quattro unità attaccò un convoglio affondando ben 11 navi in poche ore. A metà Ottobre un'altro gruppo di battelli avvistò un convoglio formato da 34 navi e poco dopo la mezzanotte ne segui l'attacco. In sole due ore i cinque U-boot fecero un consistente bottino, affondarono 17 navi per un totale di quasi 80.000 Tonnellate. La metà del convoglio.

Winsthon Churcill, osservando le statistiche, montò su tutte le furie,

     Oramai la fama che la flotta sottomarina comandata e diretta da Karl Dönitz fosse imbattibile, aveva raggiunto in patria un culmine tale che le richieste di arruolamento si accumulavano sopra le scrivanie degli uffici di arruolamento.

 

  

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