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"U-boot"  i battelli del mare sommerso

a cura di Alessandro BELLOTTO

 

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Le nuove ostilità

 

    Lasciando alla storia le premesse che portarono al secondo conflitto mondiale, e a tutti quegli avvenimenti primari che sul piano delle politica, sia interna che estera, vedero Hitler  manipolare gli eventi; oltretutto non va dimenticato che una parte di questi avvenimenti, di fatto, portano Italia e Germania a stipulare il "Patto d'acciaio", col quale si prevedeva che se una delle due nazioni fosse entrata in guerra, anche in veste d'aggressore, l'altra sarebbe scesa in guerra al suo fianco; ma a parte ciò, quello che interessa ai fini del nostro racconto, fu la strategia di Hitler nel porre la sua firma su un trattato di non aggressione stipulato con Stalin, confidando così nella neutralità di quest'ultimo cosicché, la Germania nazista, potè liberamente aggredire la Polonia dando il via al secondo conflitto mondiale.

Era il primo Settembre del 1939.

     Circa sei settimane più tardi, a oriente le forze corazzate avevano già annientato la Polonia mentre sul fronte occidentale Hitler attendeva il momento più opportuno per invadere i Paesi Bassi, in tal modo da aprirsi un varco per penetrare in Francia. Da lì, il passo per invadere l'Inghilterra era ormai breve. Intanto, quatta quatta, la marina tedesca già aveva lanciato i suoi dardi contro la Royal Nevy e, naturalmente, a tutto il commercio mercantile... U-29 al comando del tenente di vascello, Otto Schuhart, silurò la prima unità britannica, la portaerei da 22.000 Tonnelate "Courageus" (vedi foto) mettendo così in evidenza l'inaffidabilità delle tattiche antison messe in atto dalla Marina di sua Maestà. 

     Tuttavia, Hitler non aveva molta dimestichezza con tutto ciò che riguardava le problematiche navali, per lui quei mezzi così piccoli e così poco appariscenti non lo interessavano poi molto, la sua attenzione era più protesa verso le potenti corazzate quale simbolo di potenza nazista, come la "Bismark" (foto uno) e la "Tirpitz" (foto due) e verso le corazzate cosiddette, tascabili,  come la "Graf Spee" (foto tre) armata con cannoni da 280 mm posti in due torri principali trinate, studiate e realizzate dalle acciaierie Krupp, che potevano scagliare i loro proiettili da 335 Kg. contro unità nemiche sino a una distanza di 15 miglia nautiche. Questa unità infatti, il 21 agosto del 1939, salpò in gran segreto da Wilhelmshaven con destinazione l'Atlantico meridionale da dove, al momento opportuno, avrebbe aperto il fuoco contro i traffici commerciali in qualità di nave corsara. 

     Quello che oggi può apparire controverso, è ciò che all'inizio del nuovo conflitto, Hitler, impose a Dönitz. Ora: secondo i calcoli Dönitz, per poter avere la supremazia sull'Atlantico settentrionale e contrastare adeguatamente i rifornimenti alla Gran Bretagna, egli aveva ipotizzato la necessità di avere a disposizione almeno 300 unità subacquee opportunamente indirizzate ad una guerra ad oltranza, nel mentre, gli U-boot a sua disposizione erano solamente 57 e, per di più, il Führer gli impose che la flotta sottomarina si attenesse scrupolosamente alle norme del diritto marittimo. Tutto questo precludeva al fattore sorpresa,  e inoltre gli U-boot non erano adatti a sopperire a questo genere di tattica navale. Ma conoscere i disegni di Hitler non era altrettanto facile, e quando l'U-30, al comando del tenente di vascello, Fritz-Julius Lamp,  affondò il transatlantico inglese "Athenia" (vedi foto due)  scambiandolo per un trasporto truppe, mandò su tutte le furie il Führer che negò ogni addebito che fosse stato un U-boot ad affondate l'unità passeggeri inglese.  

     Dönitz imbarazzato e per rimediare all'errore commesso e dimostrare la potenzialità dei suoi mezzi sottolineandone l'estrema capacità operativa, ideò un piano contro il suo legittimo avversario ovvero, la marina inglese, progettando una missione ardita quanto spericolata ma,  che se avesse avuto successo, avrebbe mandato in auge il suo dipartimento subacqueo suscitando l'ammirazione per il gesto compiuto. 

Così Dönitz, progetto un'audace attacco a Scapa Flow, la base della flotta Britannica. 

 

 

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