Lezione Quinta a cura di Alessandro BELLOTTO pag. 1 | ||
Effetti del timone | ||
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Quanto più è
manovrabile una nave e tanto meglio questa riesce a governare, sia nelle
condizioni di mare mosso, sia nel mantenere la rotta, sia per attraccare in
porto. Specie le navi militari. Perciò a tal proposito bisogna fare una piccola
premessa, cioè a dire: quanto deve essere grande la superficie del timone per
permettere alla nave di governare al meglio? Ebbene, questa superficie va
calcolata in base alla superficie del
piano di deriva: per le navi militari si articola fra 1/30 e 1/45 per le navi mercantili fra 1/50 e 1/60 Cos’è il Piano di deriva. Non è altro che la proiezione dell’opera viva, sul piano
longitudinale di simmetria. Osservare ora in (Fig. 30) il piano di deriva descritto con il relativo timone Fig- 30 Quando il timoniere tramite la ruota a caviglie fa scorrere la barra a dritta o a sinistra, non fa che manovrare il timone facendo accostare la nave nella direzione voluta; naturalmente questa manovra provocherà alcuni effetti sulla nave, ma perché si verifichino questi effetti sono necessarie due condizioni: 1) che la nave abbia una pur che minima andatura 2) che il timone sia alla banda,
cioè sia inclinato di un certo grado questi effetti saranno tanto maggiori quanto maggiore sarà l’andatura e quanto maggiore è l’angolo di barra del timone, il risultato che ne deriva sono 6 effetti, ma per meglio comprenderli andiamo ad analizzare le forze che entrano in gioco e, per meglio descrivere questi fenomeni, ci serviremo di forze vettoriali.
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