Lezione Quarta a cura di Alessandro BELLOTTO pag. 1 | ||
Andatura Autonomia e timonerie della nave | ||
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Un cenno sulla
velocità della nave. La velocità di una nave che, nel gergo marinaresco è propriamente detta, andatura, è direttamente proporzionale al numero di giri dell’asse elica o degli assi elica, dipende se la nave in oggetto ne ha più d’uno, naturalmente, l’andatura è anche subordinata al tipo di nave e al tipo di impiego della stessa. Certamente una nave da carico come può essere una petroliera o una nave passeggeri o un grosso mercantile, non potrà certo avere l’andatura e la manovrabilità di una nave militare, compresi gli spunti di velocità, come ad esempio possiede un aliscafo (foto 4) o una motocannoniera (foto 5) Perciò si può sicuramente affermare che la velocità dipende molto dal tonnellaggio della nave stessa. Ciò premesso, il tutto, deve essere anche opportunamente rapportato al tipo di elica impiegato. Normalmente gli ordini che vengono impartiti dalla Plancia alla sala macchine, tramite il cosiddetto “telegrafo di macchina” (foto 6) sono legati ad una determinata simbologia che equivale ad una ben determinata andatura corrispondente ad un preciso numero di giri. Facciamo un esempio di comandi tra Plancia e sala macchina e le rispettive andature:
Prima tacca - Avanti Adagio macchine a 60 giri/minuto può equivalere a 4 nodi Seconda tacca – Avanti Mezza macchine a 120 giri/minuto può equivalere a 8 nodi Terza tacca - Avanti Normale macchine a 240 giri/minuto può equivalere a 16
nodi Queste andature sopra citate, sono riferite ad un rimorchiatore di grosso tonnellaggio quale potrebbe essere il Proteo.
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