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Concetto
di potenza
La potenza necessaria per trascinare nella
sua rotazione il rotore è il lavoro compiuto nell’unità di
tempo cioè:
F
· S
S
W =
------ essendo
--- =
Velocità
t
t
possiamo
affermare che W = F · V
ciò premesso, si possono ottenere elevate potenze con un motore che
abbia un piccolo momento motore (Mt) e un
elevato numero di giri (Ng) e
oppure, grandi potenze con un grande momento motore
e un basso numero di giri ora, in un
elicottero, per ovvie ragioni di leggerezza si ha bisogno di una
macchina potente ma leggera, ecco quindi l’importanza del rapporto
peso-potenza del motore:
Q
K =
----
W
Perciò per il nostro utilizzo è meglio impiegare un
motore, costruttivamente leggero, con un piccolo momento e un elevato numero
di giri. Il rotore però, per ovvie ragioni meccaniche, non può fare un elevato numero di giri perché l’eccessiva
velocità periferica porterebbe le pale a superare la velocità del suono con
le conseguenze che ne deriverebbero, ed ecco quindi che a questo punto si
profila la necessità di usare un riduttore di giri il quale assorbe
all’incirca il 5 % della potenza del motore dando un
rapporto di riduzione di 10 ÷ 1 circa per i motori a pistoni e di 100
÷ 1 circa per i motori a turbina.
Per l’accoppiamento fra albero-motore
e albero-rotore vi sono interposte
delle frizioni che possono essere idrauliche e a masse centrifughe a secondo
del tipo di velivolo. Queste frizioni servono per facilitare l’avviamento
del motore che, altrimenti, sarebbe difficoltoso se fosse calettato
direttamente al motore o/a meno di basse potenze inoltre, in caso di avaria al
motore o per simulazione vi è un sistema di rocchetto o ruota libera che
permette lo sgancio tra albero-rotore e albero-motore
allo scopo di consentire l’auto-rotazione.
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