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Un
cenno sui comandi di volo
Tutti i comandi di volo che il pilota imposta, vengono
trasmessi tramite leve meccaniche asservite
con l’ausilio di un fluido idraulico che agisce ad una pressione
media di 70 PSI circa. Sarebbe infatti impossibile governare qualsiasi
velivolo senza l’ausilio di una pressione idraulica che agisca da
intermediaria fra il braccio del pilota e le forze aerodinamiche che agiscono
sulle superfici alari, sia
durante la variazione ciclica del rotore principale sia sulla variazione
collettiva dell’incidenza delle pale, come pure per il rotore di coda.. In
particolare questi meccanismi trasmettono
i comandi rispettivamente: al
rotore principale tramite il comando passo ciclico e passo collettivo che
interagiscono tramite un piatto oscillante, organo quest’ultimo che
converte i movimenti rettilinei stazionari delle barre in comandi rotatori
mentre, la pedaliera, trasmette a sua volta tramite altre leve meccaniche la
variazione di incidenza alle pale del rotore
di coda.
Il
piatto oscillante
La costituzione di questo organo, calettato
sull’albero di trasmissione del moto al rotore principale, è meccanicamente
complessa ma è di una funzionalità estremamente semplice. La sua parte
inferiore non ruota assieme all’albero ma è dotata di un movimento
articolato su tre punti: due anteriori mobili con articolazione verticale
alternativa e di grande mobilità e sono collegatati ai comandi del pilota
tramite dei martinetti idraulici mentre il terzo, posteriore, con minor
articolazione verticale è collegato percentualmente ai
panetti laterali della trave di coda. La parte superiore invece ruota
su cuscinetti a sfere ed è solidale alle leve che trasferiscono moto al passo
ciclico del rotore, mentre la variazione collettiva dell’incidenza delle
pale avviene tramite un canotto anch’esso articolato all’albero principale
tramite un cuscinetto a rulli ma libero di muoversi alternativamente scorrendo
su delle bocciature e collegato al comando collettivo del pilota sempre
tramite un martinetto idraulico.
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