I Vascelli da guerra  

a cura di Alessandro BELLOTTO

 

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  La peste di Londra

   Che a dir si voglia, sempre, dopo una sconfitta, il genere umano cerca un capro espiatorio, ed è quello che successe nei Paesi Bassi: gli annali storici riportano che tre capitani furono esonerati dai ranghi della Marina, altri tre vennero allontanati a malo modo dal paese e, peggio ancora, altri tre vennero fucilati. All'Ammiraglio Everstsen non fu mossa alcuna accusa però, dato che non era olandese, fu malmenato dalla folla e gettato in mare. Ma quel che era peggio, era il fatto che tra le fila dei Comandanti serpeggiava il malcontento, ma ancor più pesava sugli animi di tutti, l'aver perduto una battaglia che potenzialmente poteva essere vinta ma, sopratutto, pesava la perdita di più di 5000 uomini e una trentina di navi da battaglia, che erano costate alla comunità parecchio denaro. All'assemblea politica degli Stati Generali, dovettero farsene una ragione. L'unica cosa che poterono fare in quelle circostanze, fu quella di aspettare il ritorno di de Ruyter dall'Africa, per affidargli il comando della flotta.

     Nel frattempo sul suolo inglese, dopo la vittoria, il Duca di York si ritiò a Hamptom Court cosicché, Re Carlo II°, nominò quali nuovi comandanti della flotta: il principe Rupert e il conte di Sandwich, conferendo ad entrambi le medesime responsabilità di comando. Ma poiché il principe Rupert non volle condividere alla pari tale privilegio, quest'ultimo, ovvero il conte, rimase da solo a comandare l'intera flotta.

     Una volta rassettata la flotta e rifornito le navi di viveri, Sandwich, si rimise in mare con l'ordine di intercettare un convoglio olandese di ritorno dalle indie orientali, nel frattempo però, de Ruyter era già rientrato in Olanda da dove, alcuni giorni dopo, nella veste di nuovo  comandante in capo, era già uscito in mare per scortare detto convoglio.

    Sandwich perlustrò in lungo e largo quasi l'intera area del mare del nord, ma senza risultato, nel frattempo de Ruyter, si era ricongiunto con la flotta mercantile e stava riparando in Olanda, senonché, l'intero convoglio incappò in una furibonda mareggiata che scompaginò lo schieramento disperdendo parecchie navi. Passata la tempesta, che nella fattispecie fu favorevole a Sandwich, poiché ebbe la fortuna di imbattersi nelle navi dispense del convoglio di de Ruyter,  riuscendo a catturare due mercantili e ingaggiando una serie di brevi battaglie, con alcune navi da guerra olandesi di minor cabotaggio, anch'esse dispense dal grosso della flotta. I bottini furono più d'uno, questo indusse Sandwich a rientrare in Inghilterra portando con sé le ambite prede.

     Al sommo dell'euforia per l'ennesima vittoria riportata, Sandwich si impadronì di parte dei beni delle navi catturate e così fecero anche alcuni dei suoi capitani. In un'epoca in cui le ruberie erano di prammatica, la cosa potrebbe apparire normale tuttavia, quando la voce arrivò alla soglia del re, Carlo II°, per mettere a tacere le voci, inviò il conte quale ambasciatore in Spagna e lo sostituì nel Comando col principe Rupert.

    Oltre a perdere un uomo di valore, il re, nell'estate di quell'anno, si trovò a dover combattere contro un altro nemico e cioè: la peste, che invase quasi fulminea tutta l'Inghilterra. La morte nera fece una vera e propria ecatombe e per quanto, questo si ripercosse sul morale degli equipaggi. Si calcola che nella sola Londra vi furono punte che superarono di gran lunga i 7500 decessi al giorno. Fu una strage. Nella city non trovava più né cibo né acqua da bere che non fossero già contaminate dal morbo e poco alla volta, le strade divennero deserte. Intere famiglie vennero spazzate via, e non vi era casta che la potesse fermare. Durante l'inverno, si ebbe un pò di tregua, lo stesso fu nella belligeranza, cosicché, nella primavera successiva si cercò di rifornire la flotta e di rimpinguare i ranghi che si erano paurosamente assottigliati. Ma le casse dello stato languivano, ragion per cui, si dovette ricorrere all'ausilio della opulenta Compagnia inglese delle Indie orientali, la quale, in cambio di altri privilegi, sborsò una ingente somma.

     Non di meno fecero gli olandesi, che per rimettere in piedi la flotta, dopo la batosta subita, dovettero a loro volta rivolgersi alla Compagnia olandese delle Indie, che in quella occasione sborsò ben 11 milioni di fiorini. Una somma piuttosto ingente per quei tempi, e tutto per combattere una guerra che, loro malgrado, erano stati indotti a fare. Questa volta però, gli olandesi avevano una carta in più da giocare, la Francia, che finalmente aveva deciso di ottemperare ad un trattato che a suo tempo aveva stipulato con i Paesi Bassi; e fu così, che nel 1666, la compagine francese dichiarò guerra all'Inghilterra.

 

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