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"U-boot"  i battelli del mare sommerso

a cura di Alessandro BELLOTTO

 

 

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Una nuova offensiva

 

     All'inizio del nuovo anno, il 1917,  il Kaiser confermò la ripresa delle operazioni ancora più su vasta scala e ad oltranza, senza quartiere, e tutto ciò con l'intento di accelerare i tempi verso una resa da parte dell'Inghilterra, pur se correndo il potenziale rischio di coinvolgere nel conflitto l'America. Da ciò si delineava un fatto, cioè che il futuro della Germania, in un certo qual modo, era nelle mani dei sommergibili. Tale convincimento derivava da un singolare calcolo, cioè da una empirica previsione che si basava su delle statistiche quanto mai azzardate, e che non teneva nel ben che minimo conto di nessunissimo imprevisto.  Ma quale  era e da cosa scaturiva questa assoluta convinzione !? Tutto ciò si basava sul calcolo delle probabilità o meglio, su due potenziali probabilità, cioè a dire: primo, se ogni mese fossero state affondate non meno di 500-600 Tonnellate di naviglio mercantile e secondo, se questo avesse indotto i paesi neutrali a non avvicinarsi alle coste dell'Inghilterra per timore di essere affondati... il suo sistema di approvvigionamenti sarebbe inevitabilmente crollato, accelerando così il termine della guerra entro sei mesi. 

     Nei primi mesi di quell'anno, la guerra sottomarina si intensificò a tal punto da superare qualsiasi previsione, nel Febbraio furono affondate più di 80 navi, nel mese di marzo il numero salì a più di 100 per oltre 50.000 Tonnellate di trasporti, ivi comprese anche le navi ospedale, anche se pur illuminate molto bene. Nel successivo mese di Aprile la situazione si fece a dir poco, disastrosa, colarono a picco ben oltre 150 navi per un totale di 515.000 Tonnellate. A questo punto, la storia sembrava dar ragione proprio alla Germania, e che quindi la resa fosse proprio dovuta ad una certezza matematica. 

     Gli equipaggi degli U-Boot si erano dati da fare, ma i sacrifici anche per loro furono massacranti, tenuto anche conto della vita estrema e delle privazioni che essi pativano a bordo di quei piccoli battelli. Non vi era tregua per nessuno, forse furono proprio i sommergibilisti che pagarono lo scotto maggiore delle ideologie dell'Alto Comando Tedesco. Purtroppo per loro le cose stavano cambiando. 

     Il 2 Aprile del 1917, il Presidente degli Stati Uniti d'America, Woodrow Wilson, si recò al Congresso riunito per l'occasione in seduta speciale, alla quale partecipavano anche i membri della Corte Suprema e molte altre personalità del paese. Woodrow si rivolse all'assemblea legislativa..."la guerra sottomarina, è un atto di follia distruttiva rivolto contro l'umanità" ...era oramai evidente che gli Stati Uniti non potevano più rimanere inermi di fronte a cotanta deliberata distruzione, era  giunto l'attimo in cui dovevano accettare quelle condizioni dettate dalla belligeranza della Germania imperiale, a salvaguardia della democrazia e per la libertà e gli interessi del libero commercio. Woodrow dunque, chiese al Congresso la delibera a favore della guerra e concluse così il suo accalorato discorso...  "è la civiltà stessa a essere in gioco".

     Quattro giorno dopo, il 6 Aprile del 1917, le camere approvarono la proposta a schiacciante maggioranza e l'America dichiarò guerra alla Germania.

     

 

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