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"La Serenissima Repubblica"

a cura di Alessandro BELLOTTO

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La gondola

    

     Quando si pensa a Venezia non si può certo non pensare alla gondola, e senza ombra di dubbio la possiamo annoverare tra le imbarcazioni da diporto più famose al mondo e se non oggi la più fotografata. Si può liberamente dire che per milioni di turisti e non solo, essa rappresenta il simbolo di questa città unica al mondo.

     Questa strana imbarcazione è unica nel suo genere sopratutto per le sue caratteristiche costruttive le cui dimensioni sono: 10.87 mt. di lunghezza per 1,5 mt. di larghezza  e 600 Kg. di dislocamento. Dal punto di vista longitudinale essa è asimmetrica, infatti il lato sinistro è più largo rispetto quello destro di ben 24 cm. ed è per questo che naviga sempre inclinata su di un fianco. Un'altra caratteristica costruttiva è rappresentata dal fondo piatto che le consente di superare bassi fondali, cosa non da poco se pensiamo che spesso a causa delle correnti, taluni fondali sabbiosi possono mutare di livello e tenuto conto del dedalo di canali in cui gli esperti gondolieri la sospingevano, questa caratteristica torna sicuramente utile se non addirittura indispensabile.

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gondola (disegno schematico)

 

     Altra caratteristica è rappresentata dal fatto che nella costruzione vengono impiegati otto tipi di legno diversi... complessivamente le parti che la compongono sono ben 280 pezzi e gli unici elementi in metallo che sono presenti sono il "ferro" di prora e il "risso" di poppa. Il primo ha ragione di essere in quanto elemento di stabilità longitudinale per contrastare il peso del gondoliere, oltre beninteso ad un fatto puramente estetico e storico, infatti: i suoi pettini, anteriori, rappresentano il numero dei "sestieri" (rioni) in cui la città è suddivisa (sestiere significa una suddivisione in sesti). Il secondo invece rappresenta l'isola della Giudecca e la sua forma ad "S" evidenzia l'andamento del Canal Grande.

                                                    

                                                    ferro di prora                                          risso di poppa

 

    Altra caratteristica della gondola e il governo della stessa, che avviene tramite un solo remo appoggiato sulla forcola opportunamente sistemata ad incastro sul lato sinistro a 40 cm. dal bordo esterno e manovrato da un solo rematore, il gondoliere, in posizione eretta. Sia il remo, costruito rigorosamente in faggio, così come la forcola costruita rigorosamente in un unico pezzo con legno di quercia , esalta la figura del "remèr" antico mestiere di non facile esecuzione e tramandato per generazioni. Ad ogni posizione del remo su quest'ultima corrisponde un preciso comando  direzionale del natante.

forcola

    

     Al centro dell'imbarcazione, a similitudine delle carrozze, vi era sistemata una sorta di cabina di protezione, amovibile denominata "felze", dentro la quale i passeggeri trovavano riparo nelle stagioni invernali. Oggi per ragioni puramente turistiche non è quasi più in uso perché toglie parte della visibilità esterna. 

"felze" dipinto a olio d'epoca

 

     Nel corso dei secoli questa imbarcazione appartenente al cosi detto, naviglio minore, subì molte trasformazioni e si intreccia con la storia stessa della città; essa infatti viene ufficialmente nominata per la prima volta nel 1094, in un documento emesso dal Doge, Vitale Falier, che autorizzava la fornitura di una "Gondulam". Ecco: l'origine di questa parola, per quante ricerche siano state condotte, non trova ancora oggi un giusto collocamento. A detta di taluni esperti questo nome viene fatto risalire dal latino: cymbula, una sorta di barchetta; altri lo associano a cuncha, cioè una conchiglia; altri ancora lo attribuiscono al greco kundy, ovvero navicella.

     Le prime iconografie di questo mezzo lagunare che ci diano una prima visione della sua struttura risalgono agli inizi del XV° secolo anzi, bisognerà arrivare al XVII° secolo prima che la gondola assuma una forma asimmetrica. Bisogna dire che all'inizio esse furono adibite al trasporto privato di persone di un certo rango e solo più tardi vennero impiegate anche per trasbordare la plebe da un rio all'altro.

     Un'altra curiosità storica riguardante la gondola, deriva dal perchè essa è di color nero e nulla di ciò ha a che vedere con le varie pestilenze che hanno colpito la città, questo fatto è puramente imputabile all'uso della pece, di color nero, che veniva e viene ancora oggi usata per la impermeabilizzazione dello scafo.

     Come abbiamo già osservato, queste unita del naviglio minore, venivano costruite negli "squeri" ovvero in piccoli cantieri navali dislocati a ridosso della laguna e di solito a conduzione familiare, nel senso che era un mestiere che si tramandava da padre in figlio.