Le fregate americane del 1797

a cura di Alessandro BELLOTTO

 

 

 

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Sorprese per la Royal Navy

    Nel 1812 la Marina da Guerra americana non era quella che all’inizio del secolo aveva portato scompiglio nel mediterraneo a caccia dei corsari tripolini e lungo le rotte Atlantiche combattendo i francesi.

   Per un paese democratico come l’america, “pace” significava "smobilitazione", perciò negli anni che seguirono alle guerre contro i corsari,  la Marina Statunitense, per mancanza di fondi si trovò a dover disarmare alcune navi e licenziare gli equipaggi costringendo molti ufficiali a dare le dimissioni. Non vi è dubbio alcuno che sia il morale e sia la capacità operativa non avevano mai toccato livelli più bassi.

   Per gli amanti delle statistiche diremo che allo scoppiare della guerra la Marina degli Stati Uniti poteva contare solamente su 17 navi in grado di prendere il mare: tre fregate da 44 cannoni, la President, la United States e la Constitution;  una fregata leggera da 32 cannoni la Essex; due corvette leggere la Adams e la Jhon Adams, rispettivamente da 24 e 28 cannoni. Possedeva inoltre altre otto unità minori tra cui La Hornet  e il  Waps da 18 cannoni; l’Angus e il Siren da 16 cannoni; il Nautilus da 14 cannoni; la Enterprice e il Vixen da 12 cannoni; ed in fine dal Viper da soli 10 cannoni. Il rimanente naviglio era rappresentato da piccoli bastimenti dislocato nei grandi laghi e lungo le coste. 

   Ebbene con questa umile flotta gli Stati Uniti ebbero in coraggio di sfidare la strapotente Royal Navy, e di coraggio ne occorreva di certo se solo pensiamo che la flotta navale inglese contava al suo attivo quasi 900 navi tra cui i potenti vascelli da 100 cannoni, il tutto per un totale di 860.990 Tonnellate di stazza, un ammontare di 27.800 cannoni e una forza pari a 151.572 uomini; di contro, gli americani disponevano di sole 15.300 Tonnellate di stazza, un armamento di  440 cannoni e un numero di equipaggi pari a 5.025 unità. Eppure la determinazione con cui gli equipaggi seppero affrontare il nemico fu a dir poco strabiliante.

   A questo punto però bisogna sottolineare un fatto molto importante ovvero, la marina inglese era ancora impegnata con i Francesi, perciò non era comunque in grado di inviare troppe navi nelle lontane americhe ed inoltre, la Royal Navy, sottovalutava le capacità operative degli americani. Quest’ultima aveva mal calcolato che le nuove fregate delle dimensioni della Constitution, specie negli scontri singoli,  avrebbero potuto avere la meglio, come in realtà accadde. C’erano anche altri due punti a favore degli americani, anzitutto il morale alle stelle, cosa questa che rendeva gli equipaggi ben disposti e agguerriti e, non da ultimo, vi era un fattore innovativo che aumentava la capacità offensiva delle sue fregate. Gli americani avevano sperimentato con successo un nuovo tipo di carica per le polveri dei loro cannoni e, di fatto, erano passati all'uso di appositi contenitori cilindrici in piombo. Questa innovazione eliminava il dover scovolare la canna del cannone dopo il colpo. Gli inglesi invece per le cariche di lancio usavano ancora dei sacchetti di lino, questo comportava una pulizia della canna, previo il pericolo che i brandelli di stoffa ancora incandescenti rimasti al loro interno potessero fare esplodere la nuova carica prima del tempo previsto. Tutto questo portava al vantaggio di una maggior rapidità nei tiri, gli Yankee dunque potevano sparare tre colpi contro i due degli inglesi. Per non parlare del fatto, altrettanto importante, che i cannoni a canna lunga delle fregate americane arrivavano alla portata di tiro molto prima delle fregate inglesi.

   Tuttavia all’inizio delle ostilità era opinione del gabinetto e dello stesso presidente Madison, che le unità più che avventurarsi nel mare aperto a caccia delle potenti navi inglesi, avrebbero dovuto stazionare nei pressi dei loro porti per difendere la costa da eventuali attacchi. Questo solleticò l’orgoglio degli ufficiali comandanti, al ché i capitani Bainbridge e Steward si recarono a Wascington per perorare la loro causa ovvero, che non era rimanendo inerti che si sarebbero avuti dei risultati quanto mai soddisfacenti; essi dimostrarono un entusiasmo tale che riuscirono a convincere il presidente a cambiare idea, cosicché il 21 giugno il commodoro Jhon Rodgers usci in mare con la sua piccola flotta. Al seguito della President dove aveva posto le sue insegne, vi era United States al comando del capitano Stephen Decatur, la Congress con il Capitano Jhon Smith ed in fine altre due unità minori, tra cui uno sloop e un brigantino. Iniziò così un’avventura che avrebbe portato a inscrivere negli annali di storia della Marina da Guerra americana alcune tra le più brillanti vittorie proprio contro la potente Royal Navy.

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