Le fregate americane del 1797

a cura di Alessandro BELLOTTO

 

 

 

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 Il termine fregata

    Questo antico termine “fregata” risale al lontano 1300 e veniva usato per delineare una tipo di galea apparsa nel catino del mediterraneo. Nei secoli a venire, con questo termine si indicata una qualsiasi nave leggera e veloce e pur dotata di un modesto armamento. Più tardi ancora, verso la fine del XVIII secolo in linea di massima quasi tutte le marine, in un certo qual modo, unificarono la progettistica navale identificando come fregata, un’unità costruttivamente bassa dallo scafo allungato e armata con cannoni di medio calibro ( 15-18 Lb.) con non più di 40 pezzi al tiro.

   In realtà queste navi avevano una versatilità operativa non comune proprio per la loro velocità e la grande manovrabilità, caratteristiche che se poste sotto il comando di ufficiali capaci e intransigenti diventavano un’arma micidiale quanto insostituibile.

   I capitani che le comandavano avevano ampie libertà di manovra specie nelle missioni isolate. Queste navi venivano impiegate sia per trasportare velocemente messaggi di importanza vitale sia per rinforzare un blocco navale o soccorrere avamposti assediati, praticamente,  erano una sorta di esploratori paragonabili ai moderni incrociatori, insomma: erano considerate un po’ come gli occhi dell’ammiraglia. Lo stesso Lord Nelson le usò agevolmente per tenere sotto controllo la flotta napoleonica nel porto di Tolone mentre il grosso delle unità, ivi compresa la stessa Victory, si riposavano nelle tranquille acque dell’arcipelago di La Maddalena nel nord della Sardegna, allora stato neutrale. La fregata dunque, intesa come tale, era un tipo di unità da combattimento che piaceva molto al grande Ammiraglio il quale, osservando la Constitution che si allontanava da Gibilterra, ebbe a dire che le nuove fregate americane avrebbero dato del filo da torcere a chiunque. Il vincitore di Abukir fu profetico nella sua asserzione perché ciò fu proprio quello che  in seguito sarebbe avvenuto. 

   Se manovrata con competenza e abilità marinara una fregata poteva raggiungere velocità superiori anche ai 12 nodi ed era in grado di stringere il vento finanche a cinque sei quarte in tutta sicurezza, per certo, data l’ampiezza della velatura erano senz’altro più veloci di un vascello di linea, sicuramente più pesante e meno manovrabile. A volte venivano anche usate per rimorchiare navi in panne o agganciare dei pericolosi brulotti per allontanarli dal loro obiettivo.

 

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