Le fregate americane del 1797

a cura di Alessandro BELLOTTO

 

 

 

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  La scintilla

   Quella che oggi viene definita come la più grande Marina da guerra del mondo, incredibilmente, ebbe i suoi natali tra esitazioni e innumerevoli dubbi e non solo, ma quella che doveva essere e rimanere una piccola forza navale si trovò, suo malgrado, decennio dopo decennio, ad affrontare nemici tanto agguerriti quanto esperti nell’arte della guerra per mare; solo l’audacia e un notevole spirito di innovazione e di avventura, pose questa giovane nazione ad opporsi a potenze superiori,  e con altrettanta astuzia e perizia dimostrò a costoro non poche capacità marinare.

   Per la nuova stella nascente non si trattava solo di percorrere rotte difficili in mari burrascosi, ma bensì della sua stessa sopravvivenza e nella salvaguardia dei propri traffici commerciali  per lo sviluppo del proprio tessuto sociale e nella primordiale affermazione dei principi di libertà del nuovo stato.

   E dimostrò di saper combattere, proprio nel contesto del nuovo elemento…le grandi distese oceaniche che circondano un grande paese come l’america. Così avvenne che questa giovane forza si trovò a combattere contro un vecchio alleato, la Francia, in una sorta di guerra che in realtà non fu mai dichiarata e soprattutto, poco più tardi, si trovò a combattere contro una superpotenza militare marittima quale era all’epoca la Royal Nevy della vecchia progenie inglese, già nemica e già sconfitta in passato,  ma pur sempre una potenza marinara in possesso di un notevole deterrente navale, asservito da una esperienza altrettanto di notevole entità.

   Ma non furono i contrasti con queste due nazioni che portarono la giovane america alla costituzione di una propria Marina da Guerra; la causa che scatenò questa nuova necessità fu il diritto alla libera navigazione sui mari, specie nel catino del mediterraneo, quindi la salvaguardia ai propri traffici contro le scorribande dei corsari barbareschi e al senso di libertà dell’essere e al suo diritto di affermarsi come singola persona.

   Questi popoli nordafricani infatti, favoriti dalla posizione geograficamente strategica a ridosso dello stretto di Gibilterra, sul finire del XVII secolo, spadroneggiavano praticando un sistematico saccheggio delle navi in transito; a quale Paese esse facessero capo aveva poca importanza, quello che interessava loro, oltre alla razzia, era la possibilità di chiedere un riscatto, e qualora tale richiesta non venisse soddisfatta trasformavano in schiavi tutti coloro che cadevano nelle loro grinfie. E non era cosa da poco data la barbarie che scaricavano sulla pelle di questi sventurati. Secondo un dettagliato diario, John Foss, un marinaio americano catturato durante una razzia, ci riporta alcune verità sui trattamenti che i sorveglianti infliggevano ai prigionieri…anzitutto si divertivano a percuoterli in continuazione o li pungolavano con delle punte aguzze e,  nonostante le fatiche immani a cui erano sottoposti, se alcuni  dimostravano cenni di fatica venivano ulteriormente puniti con bastonate e nel peggiore dei casi con 500 frustate, metà sulle piante dei piedi e metà sulle natiche. Guai a chi si permetteva poi di sparlare della religione mussulmana, veniva addirittura bruciato vivo.

   Il fatto era, che le grandi potenze dell’epoca, Inghilterra e Francia, erano troppo impegnate a combattersi tra loro, oltretutto consideravano questa consociata corsara, che contava le sue basi da Algeri a Tripoli sino al Marocco, come una sorta di esseri inferiori dei quali non valeva nemmeno la pena di occuparsene, anche se, a lungo andare, questi predoni creavano dei grossi problemi al traffico marittimo mercantile.  Quello che in realtà spronò il popolo americano ad armarsi, furono proprio le terribili circostanze in cui si vennero a trovare i loro simili e per le immani sofferenze che dovevano subire nella più assoluta ingiustizia umana. Questa essenzialmente fu la causa prima, la scintilla, da cui derivò una risposta che nessuno avrebbe mai immaginato, e che per certo,  cambiò l’equilibrio delle forze in campo e il corso stesso della storia: "la nascita della Marina da Guerra degli Stati Uniti".

 

 

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