Lezione Terza

a cura di Alessandro BELLOTTO

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Fasciame dello scafo e sue caratteristiche costruttive

 

 Il rivestimento dell’ossatura della nave viene propriamente definito: “fasciame del ponte di coperta” e “fasciame dello scafo o carena” e poiché le paratie stagne delle scafo arrivano al ponte di coperta, quest’ultimo sarà anch’esso stagno inoltre, entrambi sono costituiti da lamiere più o meno robuste a seconda della loro locazione e sono suddivise:

                                                     legenda: 

                                                 -  1  -  fasciame del ponte di coperta

                                                 -  2  -  fasciame di cinta

                                                 -  3  -  fasciame di contro cinta

                                                 -  4  -  fasciame dei ginocchi

                                                 -  5  -  contro torelli

                                                 -  6  -  torelli

Osserviamo ora in (Fig. 14) nella Sezione trasversale della nave com’è distribuito il fasciame longitudinalmente rispetto all’ossatura stessa della nave.

 

(Fig. 14)

Per collegare l'insieme delle lamiere all'ossatura dello scafo e delle sovrastrutture per divenire poi quello che in pratica è la sagoma della nostra bave vi sono due modi: la saldatura oppure la chiodatura. 

 La saldatura

 Esistono nello specifico tre tipi di saldatura che vengono utilizzate:

1)      Bollitura  (senza materiale d’apporto)

                       è una sorta di saldatura a fuoco che consiste nel riscaldare le   

                        parti metalliche da  unire  tra loro sopra una fucina  oppure

                        con un cannello ossiacetilenico e nel comprimerle

                        energicamente mediante martellatura o con una pressa.

                        L’unione avviene per compenetrazione molecolare delle parti.

2)      Brasatura ( fonde solo il materiale d’apporto)

3)      Autogena  ( fondono metallo base e d’apporto)

        vi sono poi vari tipi di saldatura autogena:

ossiacetilenica   (ossigeno e acetilene)

ossidrica   ( ossigeno idrogeno)

ossipropanica   ( ossigeno e propano) gas

elettrica  ( arco voltaico)

    

 

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