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L'Arcipelago di La maddalena

a cura di Alessandro BELLOTTO

 

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     Cosa dire più di quanto la storia stessa non abbia già detto; alla fine non  rimane che sottolineare, anche se a grandi linee, ciò che fortunatamente si avverò per la flotta inglese. La vittoria. L'intento di Villeneuve di disperderne le forze inglesi non poté essere attuato, per di più, Nelson, era ben al corrente delle strategie Napoleoniche. Però, a monte di tutto ciò, vi è anche un’altra considerazione che non deve essere dimenticata ovvero: se lo stesso Napoleone, accentratore com'era,  non avesse  preteso di comandare una flotta di navi come un normale esercito e se il suo  Ammiraglio, avesse avuto sotto il suo comando uomini scelti e capaci e non millantatori, allora, la battaglia, sarebbe stata più ardua. Per come si sono svolti i fatti, la colpa di tale fiacchezza, era da ricercarsi nella stessa rivoluzione francese, che aveva ridotto la gente di mare alla stregua di uomini poco inclini alla disciplina e alla condotta delle navi stesse. Erano fin troppi gli ufficiali comandanti che vennero eletti, solo per compiacenza e non per capacità. Ecco! Forse le cose sarebbero andate diversamente; come diversamente sarebbero andate le vicende per l'intero Arcipelago della Maddalena, se Villeneuve fosse riuscito a riparare nuovamente nel Mediterraneo; forse la sua condizione geograficamente strategica sarebbe perdurata, accentuando negli inglesi quell'interesse che tanto aveva spalleggiato Nelson. Le cose invece non andarono secondi i disegni e la storia, ancora una volta, si differiscono dalle aspettative dei protagonisti. I francesi andarono incontro ad una colossale sconfitta, dopo la quale, la Spagna si dissociò, ragion per cui gli inglesi si attestarono nelle isole Baleari e La Maddalena, perse di importanza. Sopratutto perse il suo maggior sostenitore... il grande Ammiraglio Lord Nelson & Bronte, che con la sua strategia ottenne quella grande vittoria, che consolidò per oltre un secolo, la assoluta supremazia marittima della Gran Bretagna, ma che altrettanto sfortunatamente, Nelson, non ebbe la gioia di festeggiare. Il suo destino come sappiamo si compì nelle acque di Trafalgar. Ma ciò che rese leggendario questo marinaio, di per se, non furono solamente le grandi strategie che seppe mettere in atto o le grandi vittorie che egli conseguì; ciò che di lui si ricorda, fu anche la sua grande umanità nel trattare con i suoi ufficiali con i marinai e la sua diplomazia con la quale si adoperò nei contatti con i suoi pari; il suo carisma imponeva rispetto e obbedienza, pur senza quell'imposizione risoluta che spesso ha caratterizzato la vita degli uomini di mare. Di lui va ricordato anche la profonda abnegazione che egli aveva per la sua Inghilterra e per meglio sottolinearne il significato, basta rievocare il messaggio che prima della battaglia fece issare nei pennoni della Victory

"ENGLAND EXPECT THAT EVERY MAN WILL DO HIS DUTY"

(L'Inghilterra si aspetta che ogni uomo faccia il proprio dovere) 

Victory le insegne di poppa

     ...con grande tristezza già pensavo al momento i cui avrei lasciato quel paradiso di bellezze. Ripensavo a tutto ciò di cui avevo potuto godere, ma pensavo anche a cosa avrei detto al mio vecchio amico Agostino, con il quale avevo condiviso alcuni dei momenti della storia dell'uomo, pagine di ricordi che quanto mai ci dovrebbero accompagnare nel sentiero dell'umana conoscenza per illuminarci nel cammino futuro. Quel giorno era giunto e, con mia somma sorpresa, fermo sul lungo molo innanzi la piazza, un uomo avvolto nel suo mantello blu mi aspettava... lentamente mi avviai nella sua direzione e di lì a poco gli sostai accanto. 

- " So bene che partite e mai avrei potuto non salutarvi "

- Ghia la sagu chi senti prontu a parti! E figuremmuci si gavariu fattu andà via senza mancu salutaghi!” (7)

...quel suo modo di osservare le persone le cose, quel suo sottile sorriso e i suoi gesti sempre pacati e gentili, si tolse il cappello a tubo mi tese la mano e disse:

- Addio caro amico, portate con voi il profumo e i colori della nostra isola... Fate buon viaggio "

- “Avvidecci, amicu meu, e in viagghiu, purtetighi appressu, u prufummu dù scavvicciu, e i culori da noscia isula!” (7)

- "Comandante... è stato un privilegio fare la vostra conoscenza, di certo non vi dimenticherò... e di certo porto con me l'essenza di questo Arcipelago. Statemi bene."

...Gustignà” , era ancora fermo sul molo quando salii sul battello diretto a Palau, poi al di là, oltre la Gallura, qualche altro mezzo mi avrebbe condotto lontano verso casa; guardai ancora Agostino... si rimise il cappello sul capo, sorrise e se ne andò. Io volsi le spalle e girai  lo sguardo verso levante osservando i riflessi del sole specchiarsi sull'acqua e lentamente perdersi nello specchio del mare, girai ancora lo sguardo lungo la costa. I colori e i rilievi erano belli come lo erano sempre stati, come lo erano i miei pensieri pensando all'imminente passato; mi soffermai con lo sguardo sopra il promontorio di Capo d'orso e dissi a me stesso... eccolo, l'orso, sempre là, sempre pronto ad aggredire il tempo che qui sembra non passare mai.

 

(7) le inflessioni riportate sono scritte in idioma dialettale Sardo Maddalenino

 

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