Elicotteri e Navi |
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a cura di Alessandro BELLOTTO |
Un pò di Storia |
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Orville e Wilbur WRIGHT |
Fu un volo di soli 900 metri che ebbe la durata di soli 59” ed era il 17 Dicembre 1903. Questa data infatti segnò l'inizio della "grande epopea del volo" della quale i Fratelli Orville e Wilbur WRIGHT furono i promotori e diretti protagonisti. In quel lontano giorno il "Flyer I", in una remota località nel North Carolina presso la duna di Kill Devil nella Contea di Dare, tra le 10.30 e mezzogiorno, compi il primo volo anzi, in quella circostanza vennero effettuati ben quattro voli, compiuti rispettivamente: due da Orville e due da Wilbur. Quello che è importante specificare, è il fatto che la macchina volante di loro costruzione decollò controvento spinta autonomamente da un proprio motore e atterrò successivamente allo stesso livello di partenza. La configurazione di questo prototipo era estremamente semplice, si trattava di un biplano realizzato con una struttura in legno e rivestita di tela con dei piani verticali posti anteriormente.
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Le due eliche contro-rotanti, erano mosse tramite una trasmissione a catena azionata da un motore a benzina di 12 cavalli. A dire il vero, le industrie dell'epoca non erano ancora in grado di soddisfare le esigenze aeronautiche dei Wrigth, così i due fratelli, nel giro di qualche settimana, costruirono un prototipo di motore nella loro officina servendosi dell'aiuto di un meccanico, un certo Chrles E. Taylor. Fu la stessa cosa per le eliche anch'esse costruite artigianalmemte. Però lo strepitoso successo ottenuto dai due fratelli non fu subito riconosciuto, perché la mentalità atavica del tempo pendeva per uno scetticismo ufficiale. Ma essi non si arresero e quattro mesi più tardi costruirono il "Flyer II". Sfortunatamente la prova non ebbe luogo per il cattivo funzionamento del motore cosicché, i Wright, si ritirarono dalla scena, decidendo di proseguire le loro ricerche silenziosamente sino a che, il 16 Ottobre del 1905, presentarono il nuovo aereo il "Flyer III" il quale riuscì a volare per oltre mezzora percorrendo una distanza di 39 Kilometri. Ancora una volta però l'America non era pronta per simili imprese e si dimostrò poco lungimirante, sopratutto quando il Dipartimento della Guerra decise di non accettare l'offerta del velivolo da parte dei costruttori.
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il primo volo del Flyer I° |
Nel frattempo anche in Europa incominciarono a sperimentare i primi voli, specie in Francia, dove incontriamo i primi pionieri del volo europeo come, Ernest Archdeacon, futuro fondatore dell'Aero Club Francese il quale promosse dei premi, ivi compresa una coppa che portava il suo nome, destinata al pilota che per primo avesse superato una distanza minima di 25 metri, oltre a ciò, mise in palio una somma pari a 1500 franchi per colui che avesse superati i 100 metri. Nonostante gli ambitissimi premi posti in palio, dovettero passare ancora due anni prima che potessero essere assegnati ed il primato andò ad un brasiliano, oramai residente in Europa da tempo e divenuto a sua volta famoso per i voli effettuati a bordo dei suoi dirigibili. Era il 12 Novembre del 1906 quando col suo aereo compi un balzo di oltre 200 metri. Certamente i risultati ottenuti erano ancora lontani dall'essere, rispetto ai fratelli Wright, ma ebbero la facoltà di stimolare coloro che credevano in questo mezzo, così anche nel vecchio continente si scatenò la febbre del volo. Nel Giugno del 1908 anche la Germania potè annoverare il primo volo ad opera di un Danese, Jacob Christian Hansen Hellehammer, con il suo aeroplano "Hellehammer IV".
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Successivamente fu la volta dalla Gran Bretagna, era il 23 Luglio del 1909, quando Alliot Verdon Roe si alzò in volo col suo Triplano. Però per i Fratelli Wright l'anno della riscossa fu il 1908. Questa volta i tempi erano maturi e fu così che Wilbur Wright si recò per la prima volta in Europa con l'ultima loro creazione il "WRIGHT-A" per confrontarsi con i nuovi pionieri d'oltre oceano, mentre il fratello Orville, si dedicò a sensibilizzare le autorità Governative e Militari sulla necessità di continuare gli esperimenti. Intanto, a Le Mans, il fratello con le sue esibizioni riuscì a suscitare nuovi entusiasmi negli appassionati europei e lo scambio di esperienze segnò l'inizio della ascesa della macchina volante. L'Italia tardò nell'entrare in competizione e dopo alcuni tentativi nel luglio del 1908 ad opera di Voisin e Archdeacon a Torino, si dovette attendere il 13 Gennaio del 1909 per compiere un balzo di una decina di metri, compiuto dal triplano di Aristide Faccioli. Solo nel 1910 si incominciarono ad avere i primi risultati ad opera "dell'Aerocurvo" di Ponzelli-Miller, ma solo dopo che furono apportate una serie di opportune modifiche realizzate nelle Officine di Gianni Caproni, considerato il pioniere dell'aeronautica Italiana.
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Il lancio dello Space Shuttle |
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